La raccolta è biennale e viene eseguita negli anni dispari nei mesi che vanno dalla fine di agosto agli inizi di settembre.
La fase di raccolta è una fase estremamente delicata.
Essa viene eseguita completamente a mano poiché la pianta di pistacchio, crescendo su terreni lavici (la sciara in siciliano) non permette l’uso di macchinari e necessita l’ausilio di squadre di raccoglitori specializzati che agiscono direttamente sugli arbusti di pistacchio e, sgrappolandoli delicatamente, fanno cadere i frutti dentro un contenitore portato a spalla.
Per le famiglie brontesi, questa fase è tanto faticosa quanto sentita come una festa molto attesa, un rito che si tramanda di generazione in generazione alla quale con diverse mansioni partecipa tutta la famiglia, dai più grandi ai più piccoli.
Seconda Fase: La Rimozione del Mallo
Dopo la prima fase, attraverso l’azione meccanica del nastro di un macchinario, i frutti vengono separati dal loro mallo (l’involucro carnoso che lo ricopre e che, quando diventa maturo, assume un color bianco avorio che rende i frutti di pistacchio simili a dei confetti).
Si ottiene così il pistacchio in guscio conosciuto anche con il nome di tignosella.
Terza fase: L’Essiccazione
Ottenuta la tignosella si procede con la terza fase di lavorazione, l’essicazione. Il pistacchio viene adagiato nel cosiddetto stindituri.
Stese le reti sul pavimento di apposite serre, si sparge il pistacchio in modo da farlo arieggiare in modo omogeneo. Occorrono in media dai due ai tre giorni di caldo sole siciliano per far sì che i frutti arrivino al giusto grado di asciugatura.
Questo metodo tradizionale, lento e naturale, dona al frutto quella particolare fragranza senza eguali.
Quarta fase: La Sgusciatura
Sesta fase: Controllo e Selezione